sabato 28 febbraio 2015

Quegli occhiali che manco uno stipendio....

2015.02.28......la fortuna di essere miope, astigmatico, ipermetrope e bestemmiatore.

Evitiamo di parlare del numero di volte che mi sono perso per arrivare dall'oculista.
Si sono andato dall'oculista, specialista oftalmico, oftalmologo, alieno essere vedente.

IO: Buonasera.
RECEPTIONIST: 45 euro, mi dica?
IO: *Bestemmia Gratuita*,  visita oftalmica. Pago. Guardo la tipo in cagnesco.
RECEPTIONIST: subito si sieda li, in fondo al tunnel e aspetti che la chiamino.
IO: *Bestemmia Gratuita 2.0*, ma io avrei prenotato.
RECEPTIONIST: *Risata Sguaiata, si capisce che da l'ano con facilità*, la prenotazione è una cosa demodè.
IO: *Bestemmia Gratuita 3: La rivincita*. Mi siedo.

Il tempo passa la gente diminuisce le bestemmie crescono.
Giusto il tempo di un'analisi crittografica approfondita, risolvo l'equazione di Drake, trovo me stesso e mi perdo, poi quando noto quanto la mia barba sia cresciuta da quando sono qui chiamano il mio nome.

Il medico mi porge un questionario.
Survey.
*Bestemmia Gratuita Numero 4, la migliore*.
Alla domanda: "Come considera il trattamento ricevuto?", comincio a disquisire con il medico sul significato della parola ricevuto.
Vede che la Survey è ancora in bianco.
Scende in sciopero contro di me e attende le mie risposte.
Scrivo 9 in formato ARIAL NARROW 72 sul foglio e lo consegno sorridendo come una di quelle ragazze della Salaria che sono piene di fazzolettini in borsa.
Non sembra convinto.
Prometto di scrivere una recensione positiva su Trip Advisor, Donna Moderna e Il Muscolo Oggi, sembra non cedere.
Gli dico che potrei rimanere ceco se non mi visita e che ho una macchia nell'occhio, che forse non è una macchia ma la quinta apparizione della madonna a Medjugorie (o come si chiama) o forse sant'Ignazio da Catanzaro Lido che saluta nel mio occhio.
Vacilla grazie alla mia dialettica, più simile al rumore di un UZI che non alla fonetica italiana.
Vedo uno spiraglio quando gli racconto che da piccolo era perseguitato dal fantasma delle formiche morte che uccidevo con la lente d'ingrandimento.
Ancora tentenna fino a quando non urlo: "Dottore chiami un Dottore per favore".

Cede. Decide di esaminarmi, visitarmi mi sembra un termine poco appropriato al momento.

DOC: "Come ti senti?"
IO: "Bene"
DOC: "Come ci vedi con l'occhio destro?"
IO: "Bene, benino, così così"
DOC: "E con quello sinistro?"
IO: "Bene, benino, così così"

DOC: "Sono i tuoi occhiali questi?"
IO: "Si"
DOC: "Bene, molto bene, benissimo"
IO: "Ottimo"
DOC: "Ragazzo non ce niente di cui scherzare, potresti rimanere ceco, cambiamo gli occhiali subito"

Mi fa una ricetta e mi guarda come Rossella O'Hara in Ritorno al Futuro IV, so che ce qualcosa che non va, ma al momento sono ceco e il mio sesto senso è rimasto intrappolato al cinema con il settimo senso dei cavalieri dello zodiaco.

Mi da un foglio scritto in medichese.
Lo guardo, mi guarda, scompare e sento chiamare un altro nome.
Due energumeni ucraini o polacchi, forse di Roncobilaccio  mi sollevano e portano fuori con la gentilezza di due tir che urtano sulla Salerno-Reggio Calabria.

Mi dirigo dall'ottico.
Mi perdo svariate volte, ma grazie al mio acaro guida ormai sono pratico, lo chiamo Billy per ovvi motivi, che non sto qui a disquisire.

Arrivo dall'ottico, la porta del negozio fa uno strano suono, come di registratore di cassa e ciò m'incute timore.
Mi avvicino al bancone e con fare gentile, senza dire una parola il caro signore mi sfila la prescrizione dalla tasca, in perfetto stile hobbit della Terra di Mezzo.
Legge e il suo sorriso si spalanca.
Ancora di più.
Ancora di più.
Ancora di più.

Mi guarda dice un sola parola, con troppi zeri al suo interno.
Il peso delle parole, il valore della comunicazione.
*Bestemmia Gratuita Numero  5: Chanel*
Sento diverse suore pregare da fuori mentre tiro fuori il bancomat.
La tessera vacilla, la sento gridare, implora di non farlo.
L'eco di parole come vuoto, rosso, conto, debiti si propaga nell'aria.

Striscia.
Bip.
Codice.
Bip.
Transazione.
Bip.
Povertà.

Sono rimasto senza parole, senza soldi, con gli occhiali è un carico di bestemmie per cui non basterà un solo purgatorio a sanare la mia anima.