giovedì 7 aprile 2016

Piccole Consapevolezze Crescono

Roma, orario imprecisato della mattina, zona imprecisata della tangenziale, bestemmia!


Auto.
Abitacolo.
Guidatore.
Io.
Modesto genio dell'informatica che avanza la mattina verso il suo lavoro, scarsamente valutato, scarsamente retribuito, abbondantemente scassacazzo!
Percorro buona parte della Tangenziale, da San Giovanni alla Salaria e poi driblando tra le macchine che si accostano per far salire scosciate signorine disinibite a dall'accento dell'est europa, tipo Caricchio Calabro oppure Spezzano Albanese, riesco a giungere a lavoro in perfetto ritardo cronico, ma con uno stile che neanche Lapo Elkan sulle strisce pedonali.
Ma nell'eterna lotta tra il tardi e il tardissimo si frappone qualcosa di ancor più longevo dell'eternità.....l'anziano guidatore con cappello e occhiali d'età imprecisata tra gli 80 e i "mi hanno già ritirato la patente, non posso guidare, ma tanto non mi arresterebbero mai".
Costui decide all'imbocco della Salaria di prendere possesso della strada in nome del pianeta Geriatria e si pone esattamente in mezzo alle due corsie della carreggiata in cui mi trovo io a esattamente 3 metri di distanza da me, alla velocità media di circa 18 chilometri all'ora.
Risulta inutile suonare abbondantemente il Clacson, a causa del cerume che ormai ha creato un muro impenetrabile che solo il rumore di un cantiere in lontananza può oltrepassare.
Provo allora a lampeggiare in perfetto stile coatto/roma nord, ma l'ottuagenario vecchietto probabilmente è affetto da alzheimer e lupus galoppante per cui scambia il mio lampeggiare folle, al limite della strobo da discoteca, con un gentile saluto a cui risponde cortesemente e "nguloachilemmuartu" con un cenno della mano ed un movimento tipo regina Elisabetta.
A questo punto, causa il cedimento completo della mia stabilità mentale e l'esplosione di una vena nel cervello con riversamento completo del sangue nelle mie meningi, perdo la pazienza e riduco la distanza tra me e il vecchietto da 3 metri a 3 centimetri e attacco con una poderosa riproduzione in Clacson (Do Minore con ritornello in "Chitièstramalimuartu" Maggiore) delle cavalcata delle valchirie, con annesso sincopato gioco di luci dei fari e sfrizionamento delle macchina tra i 10 cm e i già citate 3 centimetri.
E' allora che dopo circa 7 minuti e 37 secondi di ripetizione di questo "Carosello del Coatto di Monteporzio Catone" il vecchio uomo (che ho ribattezzato Gerry Atric, per comodità nell'uso della sua immagine come figura retorica nelle mie bestemmi della sera) si accorge della mia presenza alle sue spalle.
E li che allora ricordando le istruzioni trovate nelle pringles insieme alla patente qualche mese prima, decide di spostarsi sulla destra della carreggiata frenando di colpo ed è li a circa 2,4 centimetri di distanza dal suo paraurti posteriore che riesco a coniugare la figura della trinità cristiana con tre diversi tipologie di animali, assegnando giustamente nell'ordine al padre, al figlio e allo spirito santo una similitudine accuratissima con, un canide, un suino e un votante iscritto ancora a forza italia, rispettando sia l'ordine appena citato che anche un seria di appellativi e aggettivi di non breve decifrazione, il tutto condito da una conoscenza sommaria dell'aramaico antico e delle abitudini delle loro madri sulla Salaria.
Poi solo grazie alle lezioni di guide prese dagli amici di Via Popilia, e finalizzate alla fuga dalle rapine nei supermercati della Calabria sono riuscito, con una rocambolesca manovra che porta la macchina a piegarsi su un lato riesco a evitare l'impatto con la Ritmo vecchio modello del '76.
Le signorine della Salaria rimangono colpite e nello scroscio di applausi degli altri automobilisti alzano cartelli riportanti i vari voti,  ne esco onorato con un punteggio complessivo di 9.9 punti su 10, per cui mi fermo.
Fermo la macchina di Fronte a quella della Mummia che ho appena evitato e volto lo sguardo pronto a replicare il sopracitato bestemmione a tre punte, ormai mio fiore all'occhiello. Il vecchio Gerry Atric però è già pronto e non faccio in tempo a iniziare la mia bellissima bestemmia che trovo il il vecchio "porco" col dito medio della mano sinistra alzato verso di me mentre con la mano destra contratta il prezzo con una giovane donna, che dal giro patata indossato e l'accento Ukraino è probabilmente di qualche grotta vicino Crotone. E allora che comprendo che il vecchio marpione, non ha assolutamente notato il mio gioco di suoni e luci alla Daft Punk, ma è semplicemente arrivato dove doveva arrivare, da chi doveva arrivare.
La signorina sale sulla macchina, senza proferire parola. Il vecchio gira la faccia verso di me con un sorriso Polydent mentre la testa della giovine donna scompare al disotto dell'orizzonte dello sterzo. Le mani del vecchio si spostano una dietro la propria nuca ed una verso la nuca della ragazza e allora che qualcosa dentro di me si rompe e capisco che devo fuggire prima di notare qualcosa di pericoloso che mi bloccherà la crescita per sempre.
Freno.
Frizione.
Doppietta.
Marcia.
Impenno.
Scappo appena in tempo, mentre il traffico alle mie spalle decelera. Le macchine che passano vicino a quella del vecchietto decelerano e osservano la scena. Stolti. Sento delle grida. Urla. Macchine che tamponano, mamme che urlano ai figli di non guardare. Il pianto di un bambino. Il suono di un angelo che cade al suolo. L'eco della rottura della seconda repubblica italiana. L'attrito nella costruzione della terza. Il ghigno di Silvio che sculaccia Matteo promettendogli che un giorno tutto questo sarà suo. E Matteo che genuflettendosi imita la signorina.
Spengo la radio.
L'eco della Salaria sparisce alla mie spalle.
Qualcosa in me si è retto per sempre.
Mi sento strano, come un 20enne che ascolta Prog anni '70 per la prima volta.
Come un programmatore davanti a photoshop.

Domani è un altro giorno.........

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