lunedì 7 gennaio 2013

Pal(l)estra(namente) e proviamoci

2013.01.07 - Sera, circa la Palestra meno un quarto

Mi parlano del deltoide e della necessità di svilupparlo in maniera "educata". Cosa voglia dire non lo so.
Però rincarano la dose descrivendo tutti i bicipiti dei 50 presenti nella sala. Lui, detto "Il Manzo" (nome di cui va fiero per la discendenza diretta con i tori delle praterie americane e la sua affinità con la cultura APACHE e COMANCHE) conosce per filo e per segno tutti i 2456 (a detta sua) muscoli appartenenti ai 10 culturisti in Palestra.
Io gli credo. Le minoranze vanno sostenute.
Mi trova simpatico. Lo capisco dalla vena pulsante lungo il collo. Segue il flusso sanguigno. Quando è adirato solitamente va contro perché è di tendenza.
Quando mi mette una mano sulla spalla capisco che il suo intento non è solo quello farmi delicatamente del male ma è soprattutto quello di approcciare.
Uso l'inganno e indicando alle sue spalle gli dico che la macchina degli addominali è libera. Stolto. Si gira ed estrae la bandierina, non so da dove, per rivendicarne il possesso, ma rimane deluso vedendo che in realtà non è libera.
In questa palestra non lo è mai, assumono gente per tenerla occupata anche di notte.
Questo però mi consente di defilare dalle mani unte e arrapate del triangolo umano e nascondermi dietro il muro di  di bambini - karateka e delle loro madri.
Riesco a giungere agli spogliatoi.
Ecco.
Tutti nudi che cantano YMCA a tempo di elicottero.
Finalmente ho presente cos'è "L'inferno".

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